Non ho resistito e ho fatto questa precisa domanda nella chat AI:
“puoi sviluppare questo concetto in modo ironico: ho chiesto all’intelligenza artificiale di parlare della cadrega, citando Gio Ponti”
Ecco la risposta:
Ah, l’intelligenza artificiale e la sua visione del mondo del design!
Parliamo della cadrega, ma vediamo cosa ci riserva l’AI in chiave ironica.
Allora, caro umano, hai chiesto alla mia intelligenza artificiale di parlare della cadrega, ma ti sei reso conto che sto qui a pensare: “Ma cosa cavolo è una cadrega? Una sedia? Una specie di groviera?” Non posso biasimarti, è una parola piuttosto oscura, ma per fortuna ho una vasta banca dati su cui attingere per soddisfare la tua curiosità.
E così scopro che la cadrega è una sedia rustica e resistente, originaria del Nord Italia. A quanto pare, è molto amata dai contadini e dai vecchietti che vivono in campagna, ma non è esattamente considerata un’icona del design moderno. Tuttavia, mi dicono che ci sono dei designer che cercano di reinventarla in chiave contemporanea, mescolando il fascino del passato con le esigenze del presente.
Ma c’è un problema: se la cadrega è così resistente e rustica, sarà mai abbastanza comoda per i nostri sedili di posteriore moderni e sofisticati? Mi immagino già le persone che si siedono sulla cadrega e si sentono come se stessero seduti su un tronco d’albero, o che finiscono per avere la forma della sedia stampata sulle loro chiappe per il resto della giornata.
In ogni caso, suppongo che la cadrega possa avere il suo fascino, ma non credo che avrà mai la stessa popolarità della Superleggera di Gio Ponti o della sedia Proust di Alessandro Mendini. Ma hey, forse mi sbaglio e tra qualche anno tutti avremo una cadrega in salotto, come simbolo di autenticità e tradizione. Ma nel frattempo, meglio tenere a portata di mano un cuscino per sedersi sopra.