Milano è piccola, da Lambrate al Giambellino si può fare camminando in due ore e mezza, in bici in un’oretta scarsa, idem con la metropolitana.
Così piccola, la nostra città, che Renzo dal viale Monza vide il Duomo in tutto il suo spedendore.
Eppure ci sono quartieri che ancor oggi conservano caratteristiche molto personali e ben si adattano alle tante facce che caratterizzano il fuorisalone.
A Lambrate in zona Ventura o in zona Inganni (là verso Baggio…) si riunisce il design sperimentale, giovani e meno giovani mostrano la loro creatività con installazioni, nuovi materiali, laboratori.
Il design dei grandi è a Brera o in via Durini, dove, in particolare sulla rive gauche, ci sono i grandissimi.
Del resto Milano è fatta così, sei in un quartiere residenziale borghese, quasi di lusso, attraversi una strada e ti trovi in un altro mondo.
La mostra alla Triennale è il racconto di una storia, quella del coinvolgimento della città, che è sempre avvenuto anche prima che si chiamasse “Fuorisalone”.
Anzi questa mostra è “la possibile storia degli eventi collaterali che in circa sessant’anni il Salone ha promosso nella Città”.
Il maledetto virus ha creato una drammatica interruzione ma già da oggi il rapporto tra Milano e il suo Fuorisalone è ripreso con vigore!