Alta tensione è un bel film di Mel Brooks.
Lo ricordo soprattutto per una scena esilarante, che per anni ho raccontato ogni volta che mi si chiedeva l’impossibile in fatto di alta risoluzione.
Quando ero in difficoltà, anche per sdrammatizzare la situazione di fronte a richieste impossibili da soddisfare, raccontavo la scena del film che si svolge in camera oscura:
c’è una piccola diapositiva dove si vede Mel Brooks due volte: sul moderno ascensore di vetro a vista e in basso, mentre contemporaneamente impugna un revolver, nelle vesti dell’assissino.
Ma colui che spara è un uomo mascherato, che vuole incastare il nostro amato protagonista.
Per fortuna il fido aiutante ha fotografato la scena complessiva e in camera oscura ingrandisce … ingrandisce … ingrandisce, infine stampa un poster di alcuni metri fino a che si vede il vero Mel Brooks sull’ascensore.
Situazione ridicola, già negli anni 70 era assodato che fosse una gag comica, il volto è perfetamete riconoscibile, ma ovviamente nessun ingrandimento potrebbe consentire una cosa simile.
Ma ahimè oggi non si ride più e si rischia di credere che i pixel e il digitale possano tutto!
Alta risoluzione, che mistero.