William Eggleston è stato un pioniere della fotografia a colori.
Negli anni ’60 e ’70, Eggleston ha iniziato a scattare foto utilizzando pellicole come il Kodachrome.
Le sue immagini hanno catturato scene della vita quotidiana nel sud degli Stati Uniti, dalle persone ai paesaggi urbani e rurali.
Ciò che ha reso il suo lavoro così distintivo è stata la capacità di trasformare l’ordinario in straordinario attraverso l’uso del colore, della composizione e della luce
L’influenza di Eggleston (nato nel 1939) sulla fotografia contemporanea è stata enorme.
Negli stessi anni, Stephen Shore (nato nel 1947) e Joel Meyerowitz (nato nel 1938) lavoravano con intento simile, aprendo così la strada per l’accettazione della fotografia a colori come forma d’arte legittima, ispirando intere generazioni di fotografi.
Oggi sono un punto di riferimento per tutto il mondo della fotografia e dell’arte visiva contemporanea.
Prima che questi autori fossero capiti e accettati la fotografia artistica era in gran parte associata al bianco e nero, mentre il colore era considerato più adatto alla fotografia commerciale o amatoriale.
Ma la diffusione del lavoro di questi artisti deve tanto al contemporaneo sviluppo tecnologico e la stampa ben realizzata di questo prezioso libro dal titolo “2 1/4” ne è la testimonianza.
È proprio negli anni settanta che grazie al perfezionamento della tecnologia della separazione dei colori – il cuore della fotolito – e al diffondersi di macchine da stampa offset a 4 colori, la stampa commerciale a colori si afferma sempre più.
Con l’avvento poi di scanner elettronici direttamente collegati ad un computer, la selezione colore in quadricromia si diffonde a macchia d’olio.
Questo ha generato un circolo virtuoso, creando le condizioni perché la fotografia a colori diventasse più interessante, facile ed economica, non solo in ambito pubblicitario ma anche in quello artistico e culturale.
Eggleston ha sfruttato al massimo le possibilità del mercato e della tecnologia producendo dagli anni ’90 ad oggi una serie dei libri che diventano ogni giorno più preziosi e ricercati.
Oggetti perfetti che nonostante i decenni conservano intatta la loro bellezza e la possibilità di diffondere immagini di grande potenza visiva grazie all’uso di colori vivaci e saturi.
